L’Albero della Vita a Expo 2015. Il progetto.
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Il 4 giugno 1911 veniva inaugurato a Roma il monumento a Vittorio Emanuele II.
Il presidente del consiglio Giovanni Giolitti lo definì “Marmoreo inno alla patria”, “epopea scritta sopra pagine di marmo e di bronzo che sfidano i secoli”. La realizzazione aveva richiesto 7 anni di discussioni, 26 anni di lavori e 40mila metri cubi di marmo di Botticino e di Mazzano.
Il marmo di Botticino venne scelto da un’apposita commissione il 2 luglio 1889 per la sua resistenza, le sue caratteristiche, il livello di qualità assicurato dalle imprese e dalle maestranze locali.
La fornitura del marmo per il più grande monumento dell’Italia unita fu per il bacino di Botticino una straordinaria occasione di sviluppo. Uno sviluppo che da allora non è più cessato.
Nell’altare della Patria molto parla di Brescia e del suo marmo: bresciano era il politico, Giuseppe Zanardelli, che fin dall’inizio sostenne e curò la grande impresa; bresciano ero lo scultore, Angelo Zanelli, scelto per realizzare il fregio dell’Altare della Patria; bresciane le imprese che fornirono il marmo necessario, bresciani i cavatori e gli scalpellini che lo lavorarono.
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