Il Consorzio

Una cultura d'impresa all'avanguardia: qualità e sviluppo

Consorzio Produttori
marmo botticino classico

garanzia di qualità e innovazione

Fondato nel 1987, il Consorzio Produttori Marmo Botticino Classico associa le maggiori Aziende Produttrici del bacino estrattivo, qualificandosi come un ente di tutela e promozione della cultura e della qualità del Marmo Botticino Classico nel mondo.

La realtà estrattiva rappresentata dal Consorzio è composta da 5 aziende leader nella produzione del Botticino Classico, in grado di vendere dal materiale grezzo al prodotto finito, lavorato nei propri cantiere a valle secondo standard qualitativi controllati dalle stesse Aziende.

Puntando sul valore superiore del materiale estratto e trasformato nella zona d’origine, il Consorzio ha dato enorme impulso alla notorietà e all’esportazione del Botticino Classico, negli Stati Uniti come in Sud America, nei Paesi Arabi fino in Estremo Oriente e nel Sud Est Asiatico.

Nel contesto del mercato globale, la microeconomia del bacino ha assunto così interesse nazionale per lo sviluppo e la promozione del Made in Italy nel mondo: in questa prospettiva sono nate normative provinciali e leggi regionali di tutela dell’area e il Botticino Classico è oggetto di studio e ricerca presso molte Università italiane.

consiglio di amministrazione

  1. Monica Berardi /Presidente
  2. Giovanni Merendino /Vice Presidente
  3. Rita Alberti /Consigliere

Commissione tecnica del marchio

  1. Andrea Botti
  2. Marino Motta
  3. Marina Merici

Segreteria

  1. Marina Merici

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Dalla cava alla trasformazione e posa in opera.

 

Referenze eccellenti
Passato e presente del botticino classico

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Una fama scolpita nel passato

I reperti archeologici “raccontano” che la storia del Botticino Classico nasce più di 2000 anni fa e corre parallela alla storia del suo bacino estrattivo. Brescia è il suo primo mercato e lo sarà dal I secolo d.C. fino all’Ottocento. Tra le molte testimonianze del suo utilizzo strutturale e ornamentale, il Tempio Capitolino, capolavoro della “Brixia” romana, il grandioso basamento medioevale della Torre del Broletto e due gioielli del Rinascimento: il Palazzo della Loggia, che coinvolse anche il Palladio e il Sansovino, e la facciata scolpita di Santa Maria dei Miracoli. Nel ‘600, il Botticino Classico trionfa nell’arte barocca del Duomo Nuovo.

Dalla seconda metà del 1800, la Rivoluzione Industriale trasforma in senso moderno la struttura produttiva del bacino e determina il rilancio urbanistico a Roma come nel mondo. La costruzione del monumentale complesso del Vittoriano diventa un volano per il lancio commerciale del Botticino Classico, si moltiplicano le commesse vinte che lo rendono famoso in Italia e all’estero.

Nel 1904 varca l’Oceano per rivestire i colossali interni della Grand Central Terminal di New York; pochi anni dopo diventa simbolo di potenza e solidità finanziaria nella nuova sede della Banca Commerciale Italiana, in Piazza della Scala a Milano; negli anni ’30 conquista Giuseppe Terragni, l’”enfant prodige” dell’architettura italiana. La storia del Botticino Classico è ormai cronaca.

Il marmo di Botticino per il monumento all’Unità d’Italia

Il 4 giugno 1911 veniva inaugurato a Roma il monumento a Vittorio Emanuele II.

Il presidente del consiglio Giovanni Giolitti lo definì “Marmoreo inno alla patria”, “epopea scritta sopra pagine di marmo e di bronzo che sfidano i secoli”. La realizzazione aveva richiesto 7 anni di discussioni, 26 anni di lavori e 40mila metri cubi di marmo di Botticino e di Mazzano.

Il marmo di Botticino venne scelto da un’apposita commissione il 2 luglio 1889 per la sua resistenza, le sue caratteristiche, il livello di qualità assicurato dalle imprese e dalle maestranze locali.

La fornitura del marmo per il più grande monumento dell’Italia unita fu per il bacino di Botticino una straordinaria occasione di sviluppo. Uno sviluppo che da allora non è più cessato.

Nell’altare della Patria molto parla di Brescia e del suo marmo: bresciano era il politico, Giuseppe Zanardelli, che fin dall’inizio sostenne e curò la grande impresa; bresciano ero lo scultore, Angelo Zanelli, scelto per realizzare il fregio dell’Altare della Patria; bresciane le imprese che fornirono il marmo necessario, bresciani i cavatori e gli scalpellini che lo lavorarono.

Grand Central Terminal: fascino senza tempo

Progettata da Whitney Warren e Charles D. Wetmore in stile neoclassico e realizzata tra il 1903 e il 1913, Grand Central Terminal, la stazione ferroviaria più grande del mondo per numero di banchine (44), sorge al centro di Park Avenue a New York.

La facciata è dominata da un grande orologio, sovrastato da tre sculture che rafigurano Mercurio, Ercole e Minerva. Poco più sotto, la statua del magnate delle ferrovie Cornelius “Commodore” Vanderbilt. All’interno, l’atrio principale è caratterizzato da una grande volta (alta circa 40 metri, larga 40 e lunga 80) su cui è dipinta la costellazione dello zodiaco (la linea dell’eclisse, per un errore del pittore, gira nel senso sbagliato).

Ogni giorno transitano per Grand Central Terminal circa 550 treni e mezzo milione di passeggeri che fanno dell’ufficio informazioni, che si trova al centro dell’atrio principale, un tradizionale luogo di appuntamenti. Grand Central Terminal è stata eletta anche set naturale di molti film famosi: Ventesimo secolo (1934), Cotton club (1984), La leggenda del re pescatore (1991), Carlito’s way (1994) e Gli intoccabili (1987), solo per citarne alcuni. Nel 1904 il marmo Botticino Classico, grazie alle sue caratteristiche di compattezza, di resistenza e di versatilità e alla sua valenza estetica, viene utilizzato per rivestire i maestosi interni di Grand Central Terminal, quali ad esempio:

• la doppia scalinata che collega l’atrio principale con l’ingresso che si affaccia su Vanderbilt Avenue

• lo zoccolo di rivestimento delle pareti interne dell’ediicio

• le biglietterie e il circolare ufficio informazioni,collocati nell’atrio principale

• i rivestimenti delle pareti di accesso alla stazione e dell’area dei ristoranti e dei negozi nel piano seminterrato.

Un successo mondiale scritto nel presente

Le eccezionali caratteristiche chimico fisiche del Botticino Classico ne determinano una versatilità applicativa pressoché illimitata.

È adatto ai rivestimenti esterni per la resistenza al gelo, alle escursioni termiche e all’urto; lucidato, rivela sorprendenti effetti cromatici negli ambienti interni; scolpito crea un grandioso impatto monumentale. Lo ritroviamo perciò protagonista internazionale di prestigiose opere architettoniche contemporanee e di eventi di risonanza mondiale come la pavimentazione degli uffici del nuovo Teatro alla Scala di Milano.

Catene alberghiere esclusive lo scelgono per realizzare interni spettacolari: nei nuovi Hilton e Sheraton di Buenos Aires o nello Shin Hankyu Hotel a Kyoto. Mentre importanti Studi di Architettura americani lo impiegano in progetti per edifici imponenti come l’One International Place di Boston, in Giappone e in Medio Oriente viene usato in grandi opere pubbliche.

La Chamber of Commerce di Sakai City – Osaka e la facciata del Red Sea Hospital a Jedda sono esempi di edilizia d’avanguardia dove il Botticino Classico raggiunge straordinari effetti scenografici. Nell’era della globalizzazione, il marmo Botticino Classico è dunque segno prestigioso di una qualità che nasce unicamente dal territorio e dalla cultura produttiva della sua zona d’origine.